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Kenia
Popolazione
44,86 ml
Speranza di vita
61 anni
Progetti Poilon
in corso: 1
conclusi: 3
Kenya Stato dell’Africa orientale, esteso a cavallo dell’equatore. Confina a N con il Sud Sudan e l’Etiopia, a E con la Somalia, a SO con la Tanzania, a O con l’Uganda; per un tratto di 420 km, a SE, si affaccia sull’Oceano Indiano. L’economia keniota poggia essenzialmente sul settore primario, quantunque il suo apporto alla formazione del prodotto interno lordo (16,5%) vada diminuendo a favore dell’industria (18,7%) e del terziario (65,0%). L’agricoltura di piantagione, praticata con tecniche avanzate da grandi proprietari stranieri e da multinazionali, fornisce una gamma diversificata di prodotti: soprattutto il caffè (48.300 t nel 2006), introdotto nel 1913 e diffuso in particolare negli altopiani che circondano il Monte K., e il tè (il K. ne è il primo produttore africano e il quarto mondiale, con 295.000 t). Le colture di sussistenza più notevoli sono mais, manioca, grano e, nelle zone più aride, sorgo e miglio. Anche nell’allevamento, specie bovino (11,5 milioni di capi), si deve distinguere quello tradizionale indigeno, più numeroso ma in gran parte nomade e di scarso valore economico, i cui prodotti sono assorbiti dal mercato locale, da quello praticato a fini commerciali, con animali selezionati, sui
ricchi pascoli dell’altopiano.
Popolazione sotto soglia povertà
45,90%
Indice di Sviluppo Umano
143° su 186 paesi
In Kenya il 47,8% dell’intera popolazione versa in una generale condizione di miseria, la mancanza di cibo si somma al limitato accesso a impianti igienici adeguati e a fonti migliorate di acqua potabile.
Progetti Poilon in Kenya
titolo stato settore
Costruzione pozzi deserto Turkana in corso accesso all'acqua
Costruzione scuole deserto Turkana concluso istruzione
Costruzione centri polifunzionali concluso istruzione
Riforestazione - deserto del Turkana concluso ambiente
Nonostante sia il Paese meno colpito dalla siccità che ha investito il Corno d’Africa negli ultimi due anni, nelle regioni Nord-occidentali e Nord-orientali si registra un’elevata insicurezza alimentare. Le prime vittime della fame e della miseria sono le donne, che nei Paesi più poveri sono ancora oggi tenute in uno stato di ignoranza che preclude loro una piena coscienza dei propri diritti e della propria libertà. Per le donne la problematica della fame si delinea anzitutto come fenomeno di contagio madre-figlio, determinando quella che viene definita “ereditarietà della fame”, causa della denutrizione.
Legate al regime patriarcale, in base al quale trovano la loro collocazione essenziale nella sfera domestica della riproduzione e della cura, le donne del Kenya (come di tutta l’Africa sub-sahariana) assumono presto il ruolo materno e domestico. La sua condizione di salute, quindi, è importante per il mantenimento di fondamentali equilibri familiari che influiscono in modo determinante sul ruolo di genere che a sua volta determina il modello comportamentale atteso dalla comunità stessa.
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